Il Chiurlottello (Numenius tenuirostris), un tempo abitante delle coste mediterranee e dell’Asia occidentale, è stato dichiarato probabilmente estinto. La notizia, pubblicata sulla prestigiosa rivista Ibis, segna una nuova drammatica perdita per la biodiversità dell’area Paleartica occidentale, già testimone dell’estinzione dell’Alca impenne (1844) e della Beccaccia di mare delle Canarie (Haematopus meadewaldoi, 1940).
Classificato per anni come “a rischio critico” dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), il Chiurlottello non è stato più osservato con certezza dal 1995, nonostante i numerosi monitoraggi internazionali, tra cui l’International Waterbird Census (IWC), coordinato in Italia dall’ISPRA.
Modelli probabilistici avanzati - riferisce Ispra in una nota - stimano al 96% la possibilità che questa specie si sia ormai estinta. Il Chiurlottello era un migratore regolare, comune nei quartieri invernali del Mediterraneo e del Nord Africa fino ai primi decenni del Novecento. La sua scomparsa è attribuita principalmente alla perdita di habitat e al bracconaggio, fenomeni che hanno gravemente colpito le specie legate agli ambienti costieri e palustri. “Un’estinzione è per sempre,” sottolineano gli esperti, ricordando l’urgenza di proteggere le aree critiche per la biodiversità.