Un caso di Peste suina africana (PSA) è stato rilevato in un allevamento da riproduzione a Vigolzone, in provincia di Piacenza. L’allarme è scattato dopo le analisi condotte sulle carcasse di suini morti, effettuate dall’Istituto Zooprofilattico di Parma e confermate dal Centro di referenza nazionale.
In base al Regolamento europeo 2020/687, è stato deciso l’abbattimento di tutti i suini presenti nell’allevamento e, se necessario, anche in quelli entrati in contatto con la struttura infetta. L’unità di crisi regionale, riunita con il Ministero della Salute, ha immediatamente avviato le misure di profilassi per contenere l’infezione e scongiurare ulteriori restrizioni sul comparto suinicolo. Gli assessori regionali Massimo Fabi (Politiche per la salute) e Alessio Mammi (Agricoltura, Agroalimentare, Caccia) hanno rassicurato la popolazione: “La PSA non rappresenta un rischio per la salute umana, ma può arrecare danni economici enormi agli allevamenti. La Regione ha investito oltre 11 milioni di euro negli ultimi due anni per rafforzare la biosicurezza in oltre 150 aziende agricole. Il nostro impegno al fianco degli allevatori proseguirà per tutelare le eccellenze agroalimentari dell’Emilia-Romagna”.
L’allevamento infetto si trova in una zona boschiva precedentemente classificata come area di restrizione di tipo II, dove erano già stati segnalati cinghiali positivi al virus. Le autorità ritengono probabile un contagio tramite contatto con l’ambiente esterno contaminato. Il contenimento rapido del virus è essenziale per evitare ricadute economiche su un settore cruciale per la filiera agroalimentare regionale e nazionale.