La Peste Suina Africana (PSA) è sotto controllo grazie all’efficacia della strategia della zona di controllo dell’espansione virale (CEV). Lo ha dichiarato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, durante il question time al Senato.
“La malattia risulta confinata entro i limiti stabiliti, e stiamo procedendo alla chiusura dei varchi esistenti sulle autostrade A1, Milano-Parma, e A15, Parma-La Spezia,” ha affermato Schillaci, sottolineando che le restrizioni adottate sono proporzionali al rischio di diffusione del virus.
La strategia CEV
L’introduzione della zona CEV con l’ordinanza n. 5 del 2024 è stata mirata a evitare azioni che potessero involontariamente favorire la diffusione del virus, come un depopolamento non supervisionato dei cinghiali infetti. Tale approccio, ha spiegato Schillaci, si basa su una rimodulazione strategica per garantire il contenimento della malattia e la salvaguardia del patrimonio suinicolo nazionale.
Vaccino in fase di studio
Interrogato dai senatori Giorgio Maria Bergesio (Lega) e Gisella Naturale (M5S), il Ministro ha dichiarato che la ricerca per un vaccino contro la PSA è in corso a livello nazionale e internazionale, con il coinvolgimento del Centro di referenza nazionale per le malattie da pestivirus e asfivirus (Cerep). “Auspichiamo risposte chiare a breve,” ha aggiunto.
Impatto economico e misure restrittive
Tra luglio e settembre 2024, 29 allevamenti sono stati coinvolti dal virus, con 47 casi confermati in allevamento e 2.500 capi di cinghiale risultati positivi. Schillaci ha evidenziato che le restrizioni adottate, sebbene impattino la filiera suinicola, sono state calibrate per proteggere il settore, che rappresenta un valore economico significativo.
Criticità nella gestione della fauna selvatica
Bergesio ha anche sollevato preoccupazioni sull’aumento della popolazione di cinghiali nelle zone bianche, dove l’attività venatoria è sospesa, chiedendo una gestione più attenta per evitare nuove proliferazioni.