Finalmente una buona notizia sul fronte della lotta alla PSA. In questi giorni è arrivata la comunicazione ufficiale dalla struttura dal Commissario Straordianario e dai competenti ministeri che l'infezione nella Provincia di Roma è stata eradicata.
L’eradicazione è stata riconosciuta durante la sessione del Comitato Permanente PAFF (Plants, Animals, Food and Feed) a Bruxelles, che il 22 gennaio ha approvato la revoca delle restrizioni attive dal maggio 2022, disciplinate dal regolamento europeo 594/2023.
Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l’importanza della sinergia istituzionale nella gestione dell’emergenza: “Grazie all’azione coordinata delle istituzioni, alla collaborazione del mondo venatorio e all’impegno delle aree protette, siamo riusciti a contenere la diffusione della malattia che aveva colpito alcune aree della capitale. Un contributo fondamentale è arrivato dalla Regione Lazio, che ha garantito un monitoraggio continuo attraverso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana e il Centro di referenza nazionale per le pesti suine.”
Anche il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, definendolo un passo decisivo per il sistema produttivo e per le imprese agricole della regione: “L’eradicazione della PSA nella zona rossa di Roma, il comune agricolo più grande d’Europa, rappresenta un successo significativo. Questo traguardo è il risultato di una strategia efficace, resa possibile dalla collaborazione tra enti nazionali e regionali, e dimostra l’importanza del lavoro congiunto per fronteggiare emergenze di questo tipo.”
Collaborazione e vigilanza continua Il Ministero della Salute ha ringraziato le istituzioni locali e nazionali, la Città Metropolitana di Roma, la Cabina di regia presso la Prefettura, e i professionisti del settore veterinario per l’impegno profuso. Allo stesso tempo, il Governo assicura che i controlli continueranno per scongiurare ogni rischio di reintroduzione del virus e preservare la sicurezza sanitaria del territorio. Questo risultato rappresenta un esempio virtuoso di gestione delle emergenze sanitarie, restituendo alle imprese agricole e zootecniche della regione la possibilità di operare senza le limitazioni imposte dalle zone di restrizione.