In Toscana prende forma un progetto di monitoraggio del lupo, promosso da Federcaccia Toscana – UCT e Coldiretti Toscana, con l’obiettivo di fornire alle istituzioni dati scientifici e realistici sulla presenza della specie.
L’iniziativa è stata al centro del convegno “Gestione del lupo: una necessità per attenuare i conflitti sociali”, tenutosi a Vernio con la partecipazione di oltre 200 persone, tra cacciatori, agricoltori, allevatori e rappresentanti istituzionali.
La crescente presenza del lupo, anche in prossimità dei centri abitati, e il numero elevato di predazioni a danno degli allevamenti (circa 500 all’anno) hanno spinto Coldiretti e Federcaccia a sviluppare un piano di monitoraggio che possa supportare future strategie di gestione della specie.
"Il lupo non è più una specie in estinzione e il suo declassamento da particolarmente protetta a protetta da parte dell’Unione Europea apre nuove possibilità di gestione", ha sottolineato Marco Salvadori, presidente regionale di Federcaccia Toscana – UCT. Ha poi precisato che "i cacciatori non sono interessati alla caccia al lupo, ma a una gestione equilibrata della fauna e della biodiversità".
La presidente di Coldiretti Toscana, Letizia Cesani, ha evidenziato le difficoltà degli allevatori, costretti a far fronte a continue predazioni che mettono a rischio intere filiere produttive, come il pecorino Toscano DOP. "Il monitoraggio è un primo passo fondamentale per avere un quadro chiaro della situazione e per individuare le soluzioni più adatte", ha affermato.
Il convegno ha visto anche l’intervento di Marco Apollonio, ordinario all’Università di Sassari ed esperto della specie, che ha illustrato l’evoluzione della popolazione di lupi dal dopoguerra a oggi. L’abbandono delle campagne, l’aumento degli ungulati e la crescita delle foreste hanno favorito un’espansione esponenziale del predatore, portandolo a vivere a ridosso delle città.
"Il lupo deve essere gestito con intelligenza e sulla base di dati scientifici. In Europa ogni Paese ha adottato strategie diverse: c’è chi protegge il lupo in maniera assoluta e chi ne consente l’abbattimento. La scelta, però, è e sarà sempre politica", ha spiegato Apollonio.
La vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel supporto agli allevatori, sia attraverso risarcimenti per le predazioni sia con fondi per la prevenzione. "Dobbiamo sostenere l’allevamento estensivo, che è già in difficoltà, e trovare un equilibrio tra la conservazione del lupo e la tutela delle imprese agricole", ha dichiarato.
Il monitoraggio del lupo rappresenta dunque un passo concreto per raccogliere dati e delineare una strategia di gestione che tenga conto delle esigenze di biodiversità, agricoltura e sicurezza. La collaborazione tra Federcaccia, Coldiretti e le istituzioni potrebbe diventare un modello per altre regioni italiane alle prese con la stessa problematica.