
In Francia la ricerca scientifica sulla quaglia la fanno i cacciatori. Da un paio di anni infatti il monitoraggio della quaglia comune è quasi interamente affidato al lavoro dei ricercatori del mondo venatorio. La responsabilità della rete di catture è infatti passata dall'Ufficio Nazionale della Biodiversità (OFB) alle associazioni venatorie.
In tale ambito la Francia ha raggiunto un vero e proprio record. Durante l'ultima stagione sono stati inanellati 3.541 uccelli in 45 dipartimenti francesi, un risultato significativo che conferma l’impegno dei cacciatori. Un dato particolarmente interessante riguarda una quaglia catturata a Cuq (dipartimento 47) e ritrovata 3 anni e mezzo dopo in Senegal, dopo un viaggio di 3.683 km.
Quest’anno, il monitoraggio è stato ulteriormente migliorato grazie all’utilizzo dell’app della Fédération Nationale des Chasseurs, sviluppata con il supporto della Fédération Régionale des Chasseurs d'Occitanie, che ha facilitato la raccolta e la gestione dei dati. Inoltre, è stato implementato un nuovo protocollo di rilevamento basato su punti di ascolto, che ha rivelato un dato sorprendente: solo il 25% dei maschi emette il canto, un'informazione essenziale per valutare lo stato di conservazione della specie.
Questi studi risultano di grande interesse per le istituzioni europee, che monitorano con attenzione l’andamento della popolazione della quaglia comune. Il progetto, supportato dalla FACE - Federazione Europea per la Caccia e la Conservazione, dimostra il contributo fondamentale dei cacciatori nella raccolta di dati scientifici e nella conservazione della biodiversità.