C'è acqua sulla luna. La scoperta, resa possibile grazie all'incrocio dei dati forniti da tre sonde lunari (di Italia, India e Stati Uniti), apre la porta a nuovi sviluppi scientifici e modifica l'immaginario comune di una terra arida e secca. Ovviamente non ci sono laghi e mari, ovvero l'acqua sul satellite più vicino a noi non è presente in uno stato liquido, ma sull'intera superficie pare esistano molecole di idrossile, ovvero acqua privata di uno ione di idrogeno.
Alla sonda italiana Cassini si deve la scoperta che l'acqua non si trova solo ai poli, come si credeva inizialmente. In orbita intorno alla luna dal 1999, la sonda contiene al proprio interno il Vims, un radar ad infrarossi costruito dall'Agenzia Spaziale Italiana e dalla Nasa. Nei mesi scorsi il Vims ha fornito dei dati la cui analisi combinata con quelli della sonda indiana hanno dato risultati che hanno stupito stupito gli stessi ricercatori.
L'acqua si trova quindi anche a basse latitudini. Un'analisi che nei giorni scorsi è stata confermata dagli strumenti a bordo della sonda della Nasa Deep Space.
La scoperta segna un'importante svolta togliendo di mezzo dubbi e ricerche in merito durate da almeno 40 anni, ossia dalla missione Apollo e apre la porta a nuove ipotesi riguardo alla possibilità di creare basi sulla luna e magari un giorno rendere il suolo della luna vivibile per l'uomo.