La presenza eccessiva dei piccioni nelle città è una piaga per monumenti ed edifici storici. Come tenerli lontani? Le soluzioni sperimentate sono molte ma dimostratesi in alcuni casi inefficaci o molto costose. Gli archeologi impegnati nel sito dell'Appia Antica di Roma al fine di difendere i preziosi mosaici d'epoca romana dal guano dei piccioni, hanno pensato di chiamare in soccorso i falconieri della società Ave Nobis che hanno messo a disposizione falchi ed aquile reali per rispondere all'esigenza di tutela dell'area.
Quello che è uno dei più antichi rimedi del mondo, è anche uno dei più efficaci ed economici: l'impiego dei predatori ha permesso la riduzione consistente dei colombi cittadini: "da 150 unità, sono passati a circa 30", spiega il falconiere Fabio Ferri. "Ed entro fine mese, con l´entrata in azione del falco pellegrino, l´area sarà bonificata del tutto".
Si tratta di ristabilire un equilibrio: "Le aquile non cacciano, scacciano piuttosto i colombi che, terrorizzati dai due rapaci, stanno piano piano abbandonando il sito" precisa Riccardo Frontoni, l´archeologo che lavora per la Soprintendenza speciale di Roma sin dall´inizio degli scavi realizzati per riportare alla luce i pavimenti dell´impianto termale che serviva la villa. E che, sulla scia di quanto già tentato nel 2005 ad Ercolano, è stato incaricato di chiamare i falconieri. "In pericolo erano proprio i mosaici del frigidarium e del calidarium - precisa lo studioso - dal momento che i colombi avevano fatto i nidi nelle buche pontaie presenti lungo i muri".
Il falconiere Ferri ha spiegato che le aquile distruggono soprattutto i nidi dei piccioni “Sono pochi i piccioni che vengono uccisi in volo. È lo stress che elimina gli individui più deboli" spiega il falconiere. Senza più una tana calda dove dormire, i colombi restano tutta la notte sui muri. E quelli malati (questi uccelli sono peraltro portatori di una ventina di malattie per gli uomini, tra cui la meningite) non vedranno l´alba. Gli altri, cambiano casa. E lasciano, forse per sempre, la villa dei Quintili.
(La Repubblica)