In occasione della
Settimana dell'Unesco (dal 9 al 15 novembre) la
regione Toscana si è impegnata formalmente sul fronte della
salvaguardia della biodiversità. Il presidente della Regione
Claudio Martini con Danielle Mitterrand e Vandana Shiva alla sede dell'Unesco ha presentato il
Manifesto sul futuro dei sistemi della conoscenza. Un documento che intende promuovere
il rilancio del sapere tradizionale che viene oggi surclassato dal mondo della produzione.
Secondo Martini le tradizioni contadine devono invece essere integrate da una conoscenza scientifica, che sappia trarre profitto dal suo collegamento con la diversità biologica e culturale. I contadini, secondo il Manifesto, devono tornare a essere "scienziati sul campo, in grado di garantire la conservazione dell'habitat, del suolo e delle risorse idriche. Il sapere contadino in tutto il mondo ha protetto e potenziato la biodiversita', garantendo la sicurezza alimentare alle comunita'".
La Toscana sta andando in questa stessa direzione, ha ricordato Martini, presentando il modello di agricoltura sostenibile della regione: un modello basato sulla localizzazione della produzione e dei consumi, sulla valorizzazione della biodiversità e sulla multifunzionalità dell'azienda agricola, per cercare di ricostruire il legame con i consumatori sulla qualità e sicurezza degli alimenti.
"La Toscana - ha detto Martini - è stata la prima regione italiana a mettere al bando dal proprio territorio gli Ogm e a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone". Politiche che secondo Martini sono da esempio in tutto il mondo "tanto che abbiamo ricevuto - ha dichiatato il presidente della regione -, pochi giorni fa, il World Future Award, il premio per le politiche del futuro, dal World Future Council".
La Toscana ha intenzione di Da di dar vita a un Polo per l'agricoltura sostenibile, la biodiversita' e le conoscenze tradizionali, che avra' sede presso l'Azienda agricola regionale di Alberese.
Martini ha infine ribadito l'appoggio della Regione alla proposta dell'Unesco di costituire in Toscana un Centro internazionale per lo studio e la promozione delle conoscenze tradizionali. "Una proposta - ha spiegato - che riconosce alle conoscenze tradizionali il valore di patrimonio dell'umanita' e che conferma la Toscana come territorio d'eccellenza in questo campo".
(Agi)