I lavoratori precari dell'Ispra tornano a protestare contro il piano ministeriale dei licenziamenti che procede inesorabile verso uno snellimento sostanziale degli addetti. In vista di un ulteriore taglio del personale (pochi mesi fa hanno perso il loro posto già 200 lavoratori), questa volta sarà di 250 persone, ovvero il 40 per cento del personale totale dell'ente; un gruppo di ricercatori dell'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ieri è salito sul tetto della sede di via Casalotti di Roma, sperando di attirare l'attenzione dei media e del ministro Prestigiacomo che non ha mai risposto alle richieste dei lavoratori.
Il taglio degli addetti porterà alla chiusura di un ramo di ricerca, quella dedicata al mare. I lavoratori precari dell'Ispra sono ormai alla disperazione - ha detto Claudio Argentini della segreteria nazionale Usi RdB Ricerca - oltre a perdere il lavoro, a cui hanno dedicato molti anni della loro vita, spesso con salari da fame".
"Totale solidarietà" ai lavoratori Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) è stata espressa dai deputati del Pd Raffaella Mariani e Alessandro Bratti, della commissione Ambiente di Montecitorio. "Domani - dicono - in occasione della prevista audizione alla Camera, chiederemo al ministro Prestigiacomo cosa intenda fare per scongiurare nuovi licenziamenti. Siamo in attesa, ormai da due anni, di una soluzione per l'Ispra dopo che la stessa Prestigiacomo ha voluto sciogliere l'Agenzia ambientale e accorpare tre Enti, l'Apat, l' Icram e l'Infs, riducendo il budget complessivo del 20% e creando le basi per una continua precarietà dei dipendenti che rappresentano una enorme risorsa che non viene valorizzata ma al contrario mortificata continuamente".
(Ansa)