Entra in vigore in questi giorni la nuova legge sulla
tutela del paesaggio. Tra le novità delle disposizioni c'è quella di investire l'ufficio dei Beni Culturali di un ruolo centrale nella pianificazione paesaggistica, le regioni, le provincie e i comuni, saranno quindi sottoposti al
parere finale di un soprintendente che si esprimerà anche sulla certezza di tempi e finanziamenti.
La nuova legge recepisce le direttive europee sulla definizione del paesaggio, integrate con quella di «identità nazionale» e di «rappresentazione materiale e visibile». Ogni intervento sulle aree vincolate, a partire da quelli edilizi, deve trovare prima approvazione dalla soprintendenza, mentre fino a pochi giorni fa invece la stessa aveva facoltà di esprimersi su progetti già approvati e poteva fare leva solo su un potere di annullamento per vizi di legittimità degli atti.
Questo nuovo ruolo dello Stato in tema di tutela paesaggistica è l'applicazione del codice dei beni culturali e del paesaggio (il decreto legislativo 42/2004, cosiddetto codice Urbani) il quale ha previsto la predisposizione di piani paesaggistici da realizzare insieme al ministero per ogni regione. Ad oggi soltanto Abruzzo, Campania, Friuli, Piemonte, Puglia, Sardegna e Veneto hanno predisposto il piano. Per le regioni, comunque, pare verrà ora semplificata l'intera procedura per il rilascio delle aturizzazioni, è infatti allo studio un regolamento di snellimento delle preatiche necessarie.
(Il sole 24 ore)