L'Onu ha celebrato lo scorso 11 gennaio l'avvio ufficiale dell'anno internazionale della biodiversità. Proteggere specie animali e vegetali dalla loro scomparsa è un obiettivo importante ed è strettamente legato alla salvaguardia del territorio. Secondo un rapporto di Wwf, nel nostro paese si cedono ogni anno 110 chilometri quadri di terreno vergine alla cementificazione. Lo steso rapporto parla di 30 ettari al giorno e 200 metri quadrati al minuto.
Un quadro allarmante che mette sempre più a rischio specie già sofferenti. Sempre secondo le stime di Wwf in Italia sarebbero a rischio 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi, il 69% dei rettili e addirittura l’88% dei pesci d’acqua dolce. Anche il 15% delle piante e il 40 per cento della cosiddetta vegetazione inferiore, ovvero alghe, funghi,licheni, muschi e felci, si trova ad essere minacciato. La perdita della biodiversità in Italia ha subito una forte accellerazione proprio a causa dell'eccessiva urbanizzazione. Negli ultimi 50 anni sono stati intensamente colpiti alcuni importanti ambienti quali zone umide e boschi di pianura, ma anche altri sono stati compromessi da fenomeni di frammentazione che ne hanno deteriorato la qualità.
Ricordando che l'Italia non è tra i 167 paesi del mondo che hanno sottoscritto la Convenzione internazionale sulla biodiversit�e che hanno quindi già elaborato strategie e piani d'azione per la tutela della stessa, Wwf Italia chiede come obiettivo prioritario del 2010 la definizione di una strategia condivisa che scaturisca da un'apposita conferenza nazionale aperta al mondo scientifico e alle associazioni ambientaliste.