Un mistero. I cormorani e i germani intaccati dagli idrocarburi sversati nel fiume Lambro sono tutti morti e a nulla sono serviti gli interventi dei volontari, che in occasioni simili si erano invece rivelati efficaci al 95 per cento. Le autopsie effettuate sui 30 esemplari su cui si è tentato l'impossibile sembra abbiano rivelato che negli stomaci di questi uccelli non c'erano tracce del combustibile, cosa che avrebbe giustificato il decesso.
E' la Lipu, che ha portato avanti le operazioni di soccorso a lanciare l'allarme “quello che è accaduto è un fatto inspiegabile, a meno che nella marea nera non ci fosse solo petrolio” dichiara Massimo Soldarini, responsabile nazionale dell'associazione animalista. Gli esiti degli esami sui reagenti degli idrocarburi hanno dato esito negativo. Gli uccelli sono morti per danni al fegato, neurologici e gravi emorragie, che a detta di Lipu, sono sintomi incompatibili con l'avvelenamento da petrolio.
Se queste affermazioni sono vere ora si tratta di capire cos'altro può avere effetti così devastanti e se tale pericolosit�è tuttora presente sia per la fauna che per la salute umana. Per capire quali sostanze hanno percorso prima il Lambro e poi il fiume Po bisognerà ancora aspettare. Forse qualcosa verrà reso noto alla fine della prossima settimana, quando saranno pronti gli esiti degli ultimi esami condotti dai veterinari dell'Istituto di zooprofilassi di Brescia.
(La Repubblica)