Sul lago di Garda i germani si sono riprodotti in modo eccessivo e vanno ridotti. Ci sta pensando la Provincia di Verona con un protocollo di azioni per il loro contenimento, commissionato alla ditta specializzata Albatros Srl, che verrà poi sottoposto ai comuni del lago per l'approvazione.
Si è pensato ad una pratica già attuata sul lago di Garda, ossia il prelievo delle uova dai nidi (che verranno sostituite con altre di plastica). Le operazioni verranno facilitate attraverso la costituzione di covatoi artificiali con piattaforme galleggianti, che renderanno più agevole la sostituzione delle uova.
Uno dei motivi di questa eccessiva proliferazione pare risieda nella cattiva abitudine da parte delle persone di nutrire gli anatidi. E' per questo che oltre ad una campagna di informazione per sensibilizzare la popolazione, si prevede di somministrare sostanze chimiche alle anatre, in modo da provocare disturbi reversibili al loro sistema gastrico e irritazioni nervose, in grado di convincere gli animali a percepire il cibo dato dall'uomo come fonte di disturbo. Un contorto meccanismo che la dice lunga sul distorto rapporto che l'uomo moderno instaura con la fauna laddove si perde il contatto con quella tradizione rurale che conosceva gli equilibri della natura e sapeva rispettarli.
L'idea ha provocato alcune perplessità nel mondo ambientalista, anche se viene apprezzato l'impegno di procedere attraverso metodi non cruenti. “Un'azione positiva e sempre sostenuta dalle associazioni ambientaliste”, ha detto Michele Bertucco, presidente regionale di Legambiente, il quale ha però fatto sapere di non comprendere la necessità di dover arrecare un disturbo alle anatre.
Il progetto, che durerà cinque anni, ha già avuto l'approvazione da parte dell'istituto nazionale per la fauna selvatica, come ha confermato l'assessore all'ecologia Luca Coletto, che in risposta alle obiezioni di Legambiente ha ribattuto: "Per la riduzione delle anatre in eccesso, meglio i repellenti, che l'uso di fucili o reti, come avviene altrove. Se i Comuni poi, facessero rispettare le ordinanze che vietano di dare cibo, indicate in cartelli ovunque, non servirebbe ricorrere a questi mezzi. Ma nessuno ha il coraggio di sanzionare un turista o un bambino che offre cibo agli animali. Viene spesso dato il pane, ma le anatre non hanno gli enzimi necessari all'assimilazione: quindi poi stanno male e sporcano lungo le rive".