Oggi, 22 aprile, è la giornata mondiale della Terra. Migliaia le iniziative nei cinque continenti per celebrare la bellezza del nostro pianeta e ricordare a tutti la finitezza delle risorse naturali. La manifestazione, giunta quest'anno al suo quarantesimo anniversario, è infatti l'occasione per sollecitare i governi ad azioni concrete in fatto di cambiamenti climatici e emissioni di gas serra.
Wwf ricorda che solo lo 0,1 per cento del budget europeo è direttamente legato alla conservazione della natura, anche se il 16,6% dei posti di lavoro dipende direttamente (2,6%) o indirettamente dai sistemi naturali (un dato che aumenta considerevolmente nei Paesi in via di sviluppo). Insomma , un'occasione per il Wwf per battere cassa e incentivare il business delle oasi e delle riserve naturali.
Ma la protezione ambientale deve estendersi al di là del sistema protezionistico che rischia di chiudere la natura in una bella vetrina, intoccabile e percepita come estranea dalle popolazioni locali, deve coinvolgere tutti, a partire dalla consapevolezza dei propri consumi.
Con semplici accorgimenti nella spesa e nel consumo degli alimenti – ricorda per esempio Coldiretti che ha per l'occasione elaborato un decalogo per i cittadini - ogni famiglia italiana può ridurre le emissioni di duemila chilogrammi di gas ad effetto serra (CO2 equivalenti) all'anno. Comprare prodotti locali e di stagione (tagliando così le emissioni per il trasporto delle merci), evitare di apparecchiare con piatti e bicchieri di plastica sono, insieme alla raccolta differenziata, alcuni dei comportamenti suggeriti dalla Coldiretti. Un chilo di arance importate dal Brasile brucia 5,5 chili di petrolio e libera 17,2 chili di anidride carbonica in piu' di quelle siciliane.