Dino, l'orso così ribattezzato in onore di Buzzati, negli scorsi giorni ha ucciso il suo settimo asino in territorio vicentino.
Gli spostamenti dell'animale sono monitorati grazie ad un radio – collare ma l'impossibilità di stabilire in anticipo le sue mosse sta facendo aumentare la tensione nei paesi interessati dalle sue ormai numerose scorribande anche nei pollai. Invece di entrare in territorio Trentino, dove troverebbe un ambiente più congeniale che ospita altri suoi simili, l'orso continua a preferire la vicinanza dell'uomo e delle sue bestie, tanto che si sta pensando alla sua cattura.
A dichiarare questa volontà è stato, negli scorsi giorni, l'assessore provinciale alla caccia Marcello Spigolon: “credo che vada catturato, sta diventando un rischio per le persone”, ha detto. “Catturarlo non è un problema - ha assicurato Spigolon - ma serve l’autorizzazione ministeriale, per questo andiamo dal prefetto”. “Nessuno vuole che venga ucciso - ha sottolineato il sindaco di Posina Andrea Cecchellero - ma si spera di riuscire ad allontanarlo”.
Un incontro ravvicinato con l'orso, anche se non è ancora sicuro che si tratti di Dino, l'hanno avuto i gestori del Parco Faunistico Al Bosco di Romagnano (VR) nel recinto dove custodivano le loro pecore. Un faccia a faccia terrificante, racconta Bruno Malascorta che ha raggiunto la moglie dopo aver sentito le sue urla di spavento. Ma l'orso se ne è andato tranquillamente, senza dare segni di aggressione.