Come stanno laghi e fiumi in Italia? Secondo l'Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) non troppo bene visto sono stati rilevati nelle loro acque ben 118 tipi di pesticidi.
Una quantità di Funghicidi, insetticidi ed erbicidi pari a 150 mila tonnellate viene comunemente utilizzata in agricoltura nel nostro paese. In tutto totale sono oltre 300 le sostanze che rischiano di riversarsi nelle acque superficiali e sotterranee, trasportate dalla pioggia. Lo riferisce l'Ispra nell'ambito del Monitoraggio nazionale dei pesticidi nelle acque, grazie ai dati raccolti da 18 Regioni e dalle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell'ambiente. Il monitoraggio non avviene in modo efficiente in ogni regione ma è sicuramente più efficace al nord, dove maggiori sono le sostanze analizzate. In totale nel 2008 sono stati campionati 3.136 punti e raccolti 9.531 campioni. Nel 47,9 per cento dei casi gli esami hanno rilevato residui di pesticidi. Nel 31,7 per cento dei casi con concentrazioni superiori ai limiti delle acque potabili.
I pesticidi, riferisce l'Ispra, sono potenzialmente pericolosi anche per l'uomo, che può venirne in contatto anche attraverso la catena alimentare. Tra le sostanze più nocive e persistenti ci sono la Terbutilazina, utilizzata per la coltivazione del mais soprattutto in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna e il Glifosate, uno degli erbicidi più utilizzato a livello nazionale e monitorato tuttora solo in Lombardia, dove è stato trovato nel 77,1 per cento delle acque superficiali controllate. Ancora poco o nulla si sa sugli effetti di miscele tra più sostanze.
(Apcom)