Sul sito La beccaccia scientifica si dà notizia di una svolta importante rispetto alle informazioni sulle migrazioni della specie. Grazie allo studio avviato da parte dei ricercatori del Club della Beccaccia spagnolo, è stato seguito il volo di una beccaccia di 6,380 km, monitorato attraverso i segnali trasmessi da un dispositivo satellitare.
Il fatto apre la strada a studi più precisi rispetto al metodo dell'inanellamento. Karelia, questo il nome dato alla beccaccia catturata il 16 marzo, ha inviato segnali precisi sui suoi spostamenti primaverili. Si trovava in Francia il 23 marzo, in Russia il 28 aprile e si è spinta oltre gli Urali il 4 maggio, fino ad essere poi localizzata in Siberia (Tayga) il 14 maggio.
Mentre lo studio è ancora in corso, i ricercatori, increduli, hanno avanzato le prime considerazioni, in primis sui possibili errori rispetto al disegno delle mappe dell'area di distribuzione della beccaccia, finora circoscritta al Paleartico Occidentale. Non ci si aspettava insomma che le beccacce europee potessero arrivare a superare gli Urali.
Pur mantenendo le dovute cautele (i dati si riferiscono ad un solo esemplare), i ricercatori si chiedono se questo volo sia un comportamento abituale o meno e quali siano gli altri segreti che nasconde questo stupendo selvatico. Karelia intanto rimane un'osservata speciale.