Dall'Ufficio Caccia e Pesca e dal Corpo della Polizia Provinciale di Imperia giunge l'ennesimo appello rivolto agli escursionisti: raccogliere un piccolo di capriolo equivale alla sua condanna a morte.
Evidentemente le scarse conoscenze in tema di animali e ambiente della maggior parte della popolazione italiana, costituisce un vero problema per la vita selvatica nei nostri boschi, visto che ogni anno decine, centinaia di piccoli di caprioli, cervi e daini vengono raccolti perchè apparentemente abbandonati.
Queste persone non sanno che è proprio la mancanza dell'odore la caratteristica di questi cuccioli di ungulati che permette alla madre di lasciarli incustoditi e nascosti nell'erba, al riparo dagli attacchi dei predatori. Toccarli e, peggio, prelevarli, significa condannarli ad una vita in cattività o addirittura alla morte, perchè non possono più essere inseriti nel loro contesto naturale.