Riceviamo e pubblichiamo
«Dal Pollino al Kruger, per intonare l’inno d’Italia, per festeggiare i popoli del Mondo, grazie al calcio e alla sua universalità, ma anche per esaltare la natura che ritrova nel Parco Nazionale del Kruger uno dei più importanti “santuari” del Pianeta». Ha salutato così, il presidente del Parco Nazionale del Pollino, Domenico Pappaterra, la partecipazione dell’Ente Parco alla manifestazione “Parchi calabresi in Sudafrica”, promossa dall’Associazione Gaia Service di Rende (CS) in occasione della partita Italia-Nuova Zelanda del prossimo 20 giugno.
L’Ente Parco parteciperà per sostenere le attività previste nell’ambito dell’iniziativa che puntava ad uno scambio di conoscenze tra il Pollino e il Parco del Kruger oltre ad offrire una forte promozione del territorio calabro-lucano in Sudafrica. Gli scambi e la promozione coinvolgeranno giornalisti e dirigenti della Federazione Italia Giuoco Calcio, l’Ambasciata Italiana nella Repubblica Sudafricana, il Club Italia e altre sedi.
«La kermesse mondiale che ci vede protagonisti insieme con i Parchi e le Istituzioni locali della Calabria - scrive Pappaterra nel saluto pubblicato sulla brochure “Dal Pollino al Kruger” - ci consente di esportare le nostre meraviglie: dal Pino loricato ai pianori d’alta quota, dall’Aquila reale al Lupo appenninico, alle peculiarità storico-linguistiche. Andiamo dal Pollino al Kruger con queste ricchezze e con i nostri valori. Per affermare messaggi di pace, quella che consente ai popoli di circolare liberamente per il Mondo. Come hanno fatto da sempre i grandi scrittori, tra tutti Norman Douglas, che hanno percorso il Pollino in lungo e in largo scrivendo alcune delle più belle pagine di letteratura. Dalle alte quote del Pollino alle alte quote del Kruger, insieme con gli Azzurri, per toccare di nuovo il cielo».
Ed io pago! Avrebbe detto Totò. E poi il governo non sa mai dove tagliare le spese! I Parchi italiani non hanno i soldi per indennizzare le collettività locali delle risorse naturali che hanno mandato di proteggere (e che invece non fanno, per carenza di fondi, autorizzando tagli forestali ed evitando la presa in gestione dei boschi comunali: che sono poi gli unici modi per preservare la natura e la biodiversità, unici veri compiti di un Parco Nazionale). Invece che fanno? Viaggiano a nostre spese per il mondo portando in giro esperienze niente affatto positive e di cui dovrebbero vergognarsi a fronte di quanto fanno i Parchi stranieri, tutti più seri dei nostri.
Chi è andato in Congo (Parco del Gran Sasso), chi in Cina (Parco d’Abruzzo) ed ora il Pollino va in Sud Africa alle … “alte quote del Kruger”. Si noti bene, alte quote che il Kruger non ha: è tutta savana con qualche collina! Sarà questa la grande esperienza e conoscenza che i dirigenti del Parco Nazionale del Pollino riporteranno indietro. E speriamo che non venga in mente a qualcuno di aprirvi magari un ufficio di rappresentanza, come anni fa fece il Parco d’Abruzzo a New York! E io pago.
IL SEGRETARIO GENERALE
F.to Franco Zunino