Le attività zootecniche potrebbero essere assogettate ad una apposita autorizzazione sulle emissioni di gas nell'atmosfera. E' quanto prevede il decreto legislativo di modifica del Testo Unico Ambientale su cui si è svolta in questi giorni un'apposita audizione con le associazioni in Commissione Ambiente della Camera.
Una decisione che incontra le perplessità di Confagricoltura, secondo cui la misura comporterebbe “ulteriori costi e incombenze amministrative in un momento di forte crisi economica, che al contrario richiederebbe scelte coraggiose sul piano della semplificazione”. Confagricoltura ha ricordato che a livello europeo ad eccezione della normativa sull'autorizzazione integrata ambientale, che riguarda esclusivamente gli allevamenti piu' grandi avicoli e suinicoli, non sono previsti obblighi sulle emissioni per le altre imprese zootecniche.
A fronte degli oneri burocratici ed economici d'altro canto per l'associazione non si otterrebbero effetti significativi, in quanto “gli allevamenti sono caratterizzati soprattutto da emissioni diffuse, la cui riduzione può essere ottenuta soprattutto attraverso una serie di azioni preventive. Azioni - puntualizza - che sono state implementate con successo negli ultimi anni dal settore agricolo e zootecnico. A partire dal 1990 l'agricoltura ha diminuito considerevolmente le proprie emissioni (8,3%). Oggi la zootecnica, comparto che ha contributo maggiormente a questo risultato, incide solo per il 3,5% sul totale delle emissioni".
(AGI)