Dal vaticano un monito in tema di tutela ambientale. "Le autorità pubbliche devono offrire una legislazione chiara, che protegga e potenzi la biodiversità, rafforzando i benefici e riducendo i costi del turismo, nella vigilanza del rispetto delle regole". Lo ha chiesto il dicastero vaticano per la pastorale delle migrazioni e il turismo, specificando che "sulle zone umide, le savane, i deserti, le barriere coralline, le montagne, i mari o le zone polari incombono tre gravi pericoli, che esigono una soluzione urgente: il cambiamento climatico, la desertificazione e la perdita di biodiversità".
La Santa Sede mette in guardia sui pericoli dovuti all'accessivo sfruttamento degli habitat ed esorta ad una maggiore attenzione "alla grande ricchezza di esseri che vivono sulla Terra, come pure al delicato equilibrio di interdipendenza e interazione esistente tra di loro e con l'ambiente fisico che li accoglie e li condiziona".
Importante è per la Chiesa che si punti sulla pianificazione e sull'educazione. “Gli sforzi governativi dovranno essere piu' consistenti nei luoghi maggiormente vulnerabili e in cui il degrado e' stato piu' intenso” e forse sarà necessario limitare in alcune zone anche il turismo, che può rivelarsi dannoso.
I turisti devono essere informati sui benefici reali che comporta la conservazione della biodiversita' ed educati al turismo sostenibile. Essi dovrebbero altresi' reclamare che le imprese turistiche contribuiscano realmente allo sviluppo del luogo". "In nessun caso - conclude la Santa Sede - il territorio o il patrimonio storico-culturale delle destinazioni devono essere pregiudicati a favore del turista, adattandosi ai suoi gusti o desideri. Uno sforzo importante, che in modo particolare deve realizzare la pastorale del turismo, e' l'educazione alla contemplazione, che aiuti i turisti a scoprire la traccia di Dio nella grande ricchezza della biodiversita'".
(AGI)