Le gazze
sono troppe, mangiano le uova degli altri uccelli e danneggiano oltre che le coltivazioni, anche gli impianti di irrigazione. Lo ribadisce Antonio Bruno, Dottore Agronomo che dal sito Vini&Sapori denuncia una situazione ormai insostenibile per l'agricoltura nel Salento leccese e lancia una proposta per portare all'autorizzazione certa di piani di controllo per i corvidi all'interno delle aree vietate alla caccia.
Occorre – dice - iniziare una ricerca sulle interazioni ecologiche tra avifauna e agricoltura. Si potrebbe comunicare con un rilevamento sulle specie da realizzare di concerto con l'Università del Salento, l'Istituto Tecnico Agrario "G. Presta" e l'Amministrazione Provinciale, per iniziare una forte collaborazione con i proprietari agricoli del Salento leccese, per individuare “sia le specie di uccelli presenti che utilizzano prodotti agricoli quale propria risorsa trofica, sia quello di valutare l'entità del danno provocato alle coltivazioni”.
A scopo preventivo – aggiunge - “sarebbe opportuno mettere in atto vari sistemi di dissuasione in collaborazione con gli agricoltori, come i palloni "Predator", i cannoni a GPL, l'electroscare mobile e la recinzione elettrica”.
Nel frattempo gli agricoltori colpiti dai danni dei corvidi non posson far altro che presentare domanda per i risarcimenti alle amministrazioni.