Sabato 17 luglio si è tenuto a Lipari l'atteso convegno Il Parco Nazionale delle isole Eolie: profili giuridici, tecnici,ambientali, sociali ed economici. Tra gli invitati al confronto c'erano anche il Ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo, il Presidente della XIII Commissione Antonio D'Alì, l’Assessore Regionale all’Ambiente Roberto di Mauro e il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
Secondo quanto riferisce Caccia Ambiente, il Ministro Prestigiacomo avrebbe precisato di ritenere la costituzione dell'area protetta un passo necessario, seppur ricercando il consenso e le ragioni della cittadinanza. Dello stesso avviso (favorevole al parco) il Senatore D'Alì, il rappresentante della Regione, così come alcuni cittadini intervenuti e rappresentanti di altre aree protette.
Le ragioni dei cacciatori e dei tanti contrari al parco sono state portate avanti dal Coordinatore Nazionale Associazione Italiana Wilderness Giancarlo D’Aniello, dall’editorialista Antonio Pinotti, e dai rappresentanti di Caccia Ambiente Angelo Stango (Presidente Nazionale) e Angelo Dente (Segretario nazionale). Mentre a favore della nuova area protetta sono intervenuti il Presidente Federparchi Giampiero Sammuri, il Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre Franco Bonanini, il Direttore del Parco del Lambro Dino Farchi, la direttrice del Parco dell’Arcipelago Toscano Franca Zanichelli, il direttore dell’Area Marina Protetta del “Plemmirio” Siracusa.
Pinotti ha fatto notare al Ministro che in Italia non è mai stato redatto il necessario rapporto annuale sullo stato dei Parchi e che invece esiste un documento sottoscritto da 106 deputati che semmai mette in luce un sistema generale carente rispetto alla gestione delle aree protette.
Caccia Ambiente rende poi conto di un momento di contestazione della sala nei confronti del Ministro, quando a convegno non ancora concluso, stava per lasciare i lavori per altri impegni istituzionali. A concludere il convegno è stato il sindaco di Lipari che ha proposto di costituire un parco con estensione nettamente inferiore denominato Parco dei Vulcani.
La giornata ha in sostanza confermato il fatto che nel nostro paese quando si parla di costituire nuove aree protette, si aprono inevitabilmente dei conflitti sociali, cosa che in altri stati non avviene, anche per il diverso sistema di gestione che in molti altri stati viene applicato. Al di là degli interessi delle singole categorie, forse l'intero sistema andrebbe ripensato in un'ottica meno ingessante e più vivibile per tutti.