Con una risicata maggioranza (68 voti a favore, 55 contrari e 9 astensioni) la comunità autonoma della Catalogna ha votato per la messa al bando della Corrida.
La storica manifestazione folkloristica, che per gli spagnoli è un vero e proprio simbolo di identità nazionale, verrà abolita nella regione a partire dal gennaio del 2012, una data storica se si pensa che questa “usanza” è perpetuata da un migliaio di anni ed ha le sue radici addirittura nell'antica civiltà greca. La decisione, si identifica nella recente spinta animalista che ha preso piede in tutta Europa ed è il risultato di un'iniziativa legislativa popolare sostenuta da 180.000 firme.
Dal punto di vista politico la decisione della Catalogna potrebbe rappresentare l'ennesima presa di distanza della regione da Madrid e dal dibattito sulla cultura e le tradizioni spagnole. Il voto – secondo una nota dell'Ansa - di fatto incoraggerà i gruppi animalisti a chiedere l'abolizione della manifestazione anche in altre aree del Paese. Per la regione a statuto speciale ci sarà comunque un contraccolpo economico: gli impresari del business delle corride hanno già chiesto un'indennità intorno ai 300 milioni di euro.
Intanto da noi si registra l'amaro commento di Federfauna, che vede in questa decisione una sconfitta per la libertà degli individui sancita dall'articolo 13 del Trattato di Lisbona, il quale stabilisce che l'Unione e gli Stati membri devono tenere conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti, ma "rispettando nel contempo le disposizioni legislative o amministrative e le consuetudini degli Stati membri per quanto riguarda, in particolare, i riti religiosi, le tradizioni culturali e il patrimonio regionale". Questa seconda parte dell'articolo – secondo Federfauna - è troppo spesso dimenticata anche in Italia: una dimenticanza da nulla, se non fosse che mina in modo grave la liberta' e i diritti dell'Uomo.