L'uscita sull'auspicata abolizione del Palio di Siena e di tutte le manifestazioni folkloristiche del genere da parte del Ministro Brambilla ha provocato una reazione mediatica a catena e una rapida alzata di scudi a difesa dello storico palio, tanto da causare un evidente imbarazzo al Ministro, che ha pensato bene di rivedere certe sue dichiarazioni.
La marcia indietro è arrivata in particolare dopo la minaccia di passare alle vie legali da parte del sindaco di Siena Maurizio Cenni, che ha precisato "Abbiamo applicato al Palio di Siena l’ordinanza di tutela del sottosegretario Martini e la tradizionale manifestazione è risultata promossa a pieni voti”."Che ci fosse uno scollamento nella maggioranza lo avevamo capito - ha continuato Cenni- ma che, addirittura, ci fosse mancanza di comunicazione tra pezzi dello stesso Governo non lo sapevamo”.
Che toccare il Palio ai Senesi sia stata una mossa alquanto azzardata, lo dimostra anche che a sostenere la mossa animalista all'interno del Pdl non si è mosso proprio nessuno, anzi. Dai vertici del Pdl è arrivato addirittura lo sberleffo: "dev'essere stato il caldo agostano, o la scarsa conoscenza della storia e delle tradizioni italiane, ad aver indotto il ministro Brambilla a proporre l'abolizione del Palio di Siena" dichiarano Mario Valducci, presidente della commissione Trasporti della Camera e Beatrice Lorenzin, membro della commissione Affari Costituzionali della Camera, in una nota congiunta che precisa “si tratta di un evento plurisecolare che affonda le radici nella tradizione popolare e nella millenaria storia dei comuni italiani".
Anche i telegiornali hanno dato ampio risalto all'imprudenza del Ministro, che modificando il peso delle sue parole di alcune ore prima, ha praticamente ammesso il passo falso. "Non ho proposto oggi l'abolizione di alcuna manifestazione, né tantomeno del palio di Siena, tradizione molto celebrata e sulla quale non ho espresso alcun giudizio", dichiara infatti il Ministro.
Solo poco prima alla conferenza stampa aveva detto che il Palio di Siena, come “altre iniziative che prevedono l'uso di cavalli, asini e anche oche che spesso sono crudeli con questi animali e ormai non hanno certamente più senso. E di cui anzi - ha aggiunto - potremmo volentieri farne a meno". Molti non sanno che la Brambilla è un'abile amazzone fin dalla tenera età. Se è una crudeltà far correre i cavalli, forse non lo è anche addestrarli e costringerli a portare a spasso le persone? Se ci pensasse meglio, il Ministro dovrebbe convenire che anche i destrieri da lei cavalcati, se lasciati al loro istinto e non obbligati a farlo, avrebbero volentieri fatto a meno della sua gentile figura comodamente seduta sul loro dorso.
E' innegabile che in questa occasione la Brambilla abbia dimostrato uno squilibrio e un'incompetenza tale da far emergere chiaramente quanto sia in realtà poco preparata e adatta a ricoprire un ruolo istituzionale così importante.