Come succede in tutte le riserve naturali, all'interno del Parco del Gran Paradiso, la fauna è super protetta. Eppure la popolazione di stambecchi è in netto calo, tanto da preoccupare seriamente i responsabili del parco che stanno cercando di venire a capo di un vero e proprio mistero. Pare infatti che il 75 per cento dei piccoli muoiano entro il primo anno di vita e molti altri nei mesi successivi. L'ultimo censimento, effettuato in luglio, parla chiaro: dei 5 mila stambecchi presenti nel 1993, ne restano su per giù la metà.
Sulle possibili cause stanno indagando gli scienziati delle università di Sassari, Pavia addirittura quella canadese di Sherbrooke. “La prima ipotesi – ha dichiarato Bruno Bassano, il veterinario responsabile della fauna del parco - è che i piccoli muoiano perché c’ è un agente patogeno, ma dovrebbe colpire anche i camosci che invece stanno bene”. Un'altra ipotesi avanzata è legata alla scarsità di neve degli undici 15 anni, che, secondo il veterinario ha aumentato la sopravvivenza delle femmine, "che - spiega - vengono fecondate anche da anziane, partorendo però piccoli più deboli e di peso inferiore che quindi non sopravvivono”. Infine si pensa ad un possibile effetto dei cambiamenti climatici, che comporterebbero una vegetazione meno nutriente quando serve ai giovani capretti.
Il problema è diffuso uniformemente in tutte le valli del parco, ma inspiegabilmente appena si esce dai confini la situazione cambia e di questo problema non si ha traccia nelle aree extraparco del Piemonte e della Valle D'Aosta.