Il Codacons ha presentato un esposto al Procuratore capo della Repubblica di Roma e al Procuratore Generale della Corte dei Conti riguardante le nomine dei massimi dirigenti del ministero dll'Ambiente ''effettuate in violazione della legge e delle procedure''. Le nomine gia' ricusate dalla Corte dei Conti, precisa l'associazione, ''hanno comportato che dirigente con incarichi di Segretario Generale della Presidenza del Consiglio sia diventato anche massimo dirigente del Ministero facendo fuori tutti i dirigenti di carriera in servizio''.
Le nomine sono state duramente contestate dalla Corte dei Conti con due decisioni che hanno ricusato il visto alle nomine stesse. Ora il Codacons che lamenta il blocco di tutta l'attivita' di controllo del mare, dell'aria e in generale dell'ambiente proprio nel periodo estivo in cui maggiori sono i problemi legati a discariche abusive a inquinamento del mare e dei fiumi , chiede che si apra una azione per danno all'erario e che la Procura di Roma ''accerti eventuali ipotesi di reato specialmente dell'abuso di atti di ufficio'' e chiede anche il sequestro di tutti gli atti di nomina dichiarati illegali dalla Corte dei Conti.
Nell'esposto , dopo avere descritto le illegalita' delle altre nomine dirigenziali adottate dal Presidente del Consiglio su proposta del Ministero dell'Ambiente si legge: ''Si consideri, a tal proposito, che i quattro Direttori Generali in carica che dal mese di gennaio 2010 non possono, loro malgrado, esplicare le loro funzioni comportano per lo Stato una spesa complessiva annua per stipendi percepiti pari ad euro 669.209,30, come e' facile evincere dalle Tabelle ''Retribuzione del personale dirigenziale' pubblicate sul sito internet dello stesso Ministero!''.
(Asca)