Da mesi non si sentiva più parlare di lui.
L'orso M5, ribattezato Dino, arrivato lo scorso anno dalla Slovenia e divenuto famoso nel Veneto per aver fatto razzia
di asini e vitelli, potrebbe essere stato ucciso.
Da tempo di lui non si aveva traccia, si pensava potesse essere tornato nella sua terra natale. Ora però la vicenda dell'orso si tinge di giallo, qualcuno vocifera che sia stato ucciso da un bracconiere, proprietario di un terreno a Foza, nell'altopiano di Asiago, dove a quanto pare l'orso aveva devastato arnie e ucciso un vitello, e sia pertanto divenuto il piatto forte di una ricca cena tra amici. Proprio un invito a base di bistecche d'orso, declinato da un imprenditore di Cittadella (PD), che ha poi reso pubblica la cosa su facebook, è il particolare su cui si concentrano le supposizioni delle ultime ore e probabilmente da cui prenderà il via un'indagine delle forze dell'ordine.
Ancora non c'è nulla di certo ma il fatto ha già suscitato le prime reazioni sconcertate. Una su tutte quella della presidente dei Cacciatori Veneti Maria Cristina Caretta: “se venisse accertato l'effettivo abbattimento dell'orso – dichiara sul Giornale di Vicenza - ci costituiremo parte civile nel procedimento contro gli autori ed i complici di questo deprecabile atto di bracconaggio. “Non accettiamo che neppure per un attimo possa essere accomunata la figura dei cacciatori con gli autori di questo atto sconsiderato, che se confermato, meriterebbe la più ferma condanna". "Non può essere scusato l'autore di questo deprecabile atto - continua - esasperato dalle razzie dell'orso che da troppo tempo imperversava in zone troppo antropizzate per poter consentire la libera circolazione di questo plantigrado, il cui abbattimento va addebitato soprattutto a coloro che ne hanno impedito la cattura e lo spostamento in luoghi meno antropizzati".
La cena consumata a Foza, fino a che le autorità competenti non diranno altrimenti potrebbe essere un falso, ricorda il Presidente della Comunità Montana Lucio Spagnolo. Ad ogni modo “se fosse vero – fa sapere Spagnolo - sarebbe un reato penale e quindi chiedo si apra un'indagine, come Comunità Montana valuterò se costituirci parte civile perché è stato cagionato un danno enorme sia all'immagine del territorio sia alla stessa gente altopianese”.