In Italia le polemiche sull'energia eolica si sono moltiplicate per varie ragioni. Una di queste è quella legata ai criteri di compatibilit�rispetto alla tutela del paesaggio e al disturbo che le enormi pale possono causare agli uccelli. Secondo una notizia pubblicata dalla Gazzetta del Mezzogiorno, nel Parco nazionale dell'Alta Murgia, dove è in funzione l'inpianto eolico di Minevrino e Spinazzola, esisterebbe addirittura una nuova figura professionale addetta al recupero delle carcasse degli uccelli uccisi dalle pale. Lo dimostra una voce inserita nel piano regolatore degli stessi impianti, che definisce e prevede appunto addetti alla rimozione dei volatili con l'ausilio di cani addestrati.
Secondo un recente studio pubblicato sul sito internet Via del vento, condotto su 10 rotori di 89,6 metri di diametro, posizionati su una torre alta 67 metri e con rotazione che copre verticalmente un’area di oltre 6.300 metri quadri emerge che "si crea, dunque, una barriera di oltre 6,3 ettari ad un’altezza compresa tra i 22 ed i 112 metri. Gli uccelli che si trovano a passare in quella zona hanno un’elevata probabilit�di essere colpiti dalle pale, che si comportano come affilate mannaie. Se un uccello sfugge ad una delle 3 pale in rotazione dispone solo di 1 o 2 secondi per non essere colpito dalla successiva".