E' un quadro inquietante quello che esce dai primi interrogatori al personale che circondava il Presidente del Parco delle Cinque Terre Franco Bonanini, descritto dalle confessioni come un uomo autoritario in grado di manipolare per anni persone e bilanci. "Bonanini mi aveva chiesto di continuare nei falsi anche dopo le perquisizioni in Comune, ma io mi sono rifiutata. In precedenza ho sbagliato, mi dispiace. Ma per quell'uomo io mi sarei gettata nel fuoco". Era il padrone” ha detto durante l'interrogatorio Francesca Truffello, impiegata del comune che ha raccontato di di aver falsificato documenti e taroccato pratiche per conto del presidente. Ha confessato anche il sindaco di Riomaggiore, Gianluca Pasini, dichiarando di essere stato un fantoccio “messo su quella poltrona solo per dire sì”.
Secondo le ricostruzioni Bonanini avrebbe fatto taroccare centinaia di pratiche edilizie e falsificato documenti per intascare finanziamenti europei e per nascondere abusi familiari. Come quello relativo al condono rilasciato per i lavori (la licenza era scaduta) nella cantina della moglie, anche lei indagata. In questo caso, ha raccontato l'impiegata, come in molti altri, ha falsificato lei stessa uno degli atti pubblici in archivio, modificando date e numeri. Roberta Pecunia, un'altra impiegata, ha parlato di minacce perpetrate verso chi non voleva accettare un sistema ormai consolidato.
Il Faraone, così lo hanno soprannominato, ha intanto inviato le formali dimissioni al Ministro Prestigiacomo, la quale incredula per l'accaduto ha dichiarato: "il Parco delle Cinque Terre è sempre stato un modello e il presidente Bonanini ha fatto di quel parco la battaglia di una vita. Spero si possa dimostrare infondatezza delle accusa: ho avuto modo di conoscere Bonanini come una persona corretta". Per il momento il Ministro ha commissariato il parco, nominando Aldo Cosentino a direttore generale.
(La Repubblica di Genova)