13 torri eoliche alte 155 metri potrebbero sorgere nella bellissima area dell'Alto Mugello nella zona del Monte Faggiola, tra Coniale e Firenzuola. Un territorio fino ad ora incontaminato, completamente immerso nel verde, dove le persone vivono ancora dei prodotti del bosco e dove fino ad ora, regnava la più assoluta tranquillità. Ad interrompere questo idillio tra uomo e natura c'è un progetto depositato in Regione Toscana, non ancora avallato dai comuni di Firenzuola e Palazzolo sul Senio, per la costruzione di un gigantesco impianto eolico che potrebbe irrimediabilmente distruggere crinali, sorgenti e mettere in pericolo la salute degli abitanti.
A dirlo è un comitato di cittadini da poco costituitosi a Monte Faggiola, che si oppone con tutte le sue forze a quello che viene definito uno scempio ambientale di enormi dimensioni. Oltre al grave danno paesaggistico ed ambientale (ogni torre sarebbe costituita da una base in calcestruzzo di oltre 50 metri quadrati di profondità, creando disagi sicuri alla fauna selvatica, alla vegetazione e alle sorgenti), c'è un aspetto ancora più preoccupante: le enorme turbine degli impianti, secondo il comitato che cita diversi studi scientifici sul tema, causano effetti nocivi sulla salute dell'uomo per la cosiddetta sindrome da turbina eolica, dovuta a suoni a basse frequenze in grado di causare tumori e gravi patologie cardiocircolatorie. Tale tesi è sostenuta anche dal presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza, il Dr. Miserotti il quale parla di uno studio condotto dall'americano National Institutes of Health, pubblicato sulla rivista Environmental Health Perpectives, nel quale viene spiegato come le onde sonore prodotte dalle pale causa uno stato di stress nell'individuo, tale da sottoporlo a rischio di malattie cardiovascolari e cancro.
Riguardo al disturbo all'avifauna migratoria, sono in molti ormai gli studiosi a concordare sul fatto che questo genere d'impianto causa importanti effetti negativi alle comunità ornitiche nidificanti e svernanti e sui migratori in termini di habitat, effetto barriera e consistente incremento della mortalità per collisione, come è emerso anche dal Convegno italiano di ornitologia tenutosi a Sabaudia lo scorso anno.
L'associazione Italia Nostra ha avanzato delle osservazioni specifiche alla Regione Toscana in merito allo studio di impatto ambientale. Si evidenzia per esempio che il riferimento alle Linee Guida per la Valutazione dell'Impatto Ambientale degli Impianti Eolici viene eluso e distorto in più punti, sottacendo il fatto che la realizzazione dell'impianto causerà irrimediabilmente lo scadimento del valore paesaggistico dell'area del bacino di Santerno e di buona parte di quello del Senio, con ripercussioni anche al crinale appenninico e alla pianura emiliano – romagnola, da cui la sagoma del Monte Faggiola è ben visibile.
Per il momento la battaglia del comitato (costituito da un centinaio di cittadini) si muove su due fronti. Da una parte si cerca di di sensibilizzare le famiglie e le istituzioni locali organizzando incontri nei comuni interessati e raccogliendo le firme necessarie per ogni azione di gruppo in tal senso e dall'altra si cercano le opportune vie legali. Ma questo ultimo punto è ancora tutto da definire. "Noi speriamo - fanno sapere i cittadini - non si debba ricorrere a tale alternativa, perchè sarebbe veramente triste rendersi conto che nemmeno nei paesini di montagna esistono giunte capaci di ascoltare il volere dei propri cittadini".