E' in corso in queste ore al PalaOlimpico di Torino la quarta edizione di Terra Madre, salone del gusto organizzato da Slow Food che quest'anno insieme al suo storico fondatore Carlo Petrini, una celebrità mondiale in fatto di cultura della buona tavola e del consumo consapevole, rilancia il tema della cultura contadina.
La missione di tutti, ha ricordato Petrini, è quella di difendere i saperi tradizionali non solo di casa nostra ma di tutto il mondo. I veri depositari di questa enorme mole di conoscenza sono “gli indigeni, le donne, gli anziani, i contadini. Stiamo andando verso la deriva sociale ed ambientale ma gli ultimi ci insegnano la via giusta" ha detto Petrini.
Per il rilancio dell'agricoltura e dell'intera economia insomma occorre ridare valore al cibo a partire da chi lo produce che molto spesso è costretto entro prezzi insostenibili dovuti all'egemonia del mercato della grande distribuzione e della produzione massiva. “Nel momento in cui da consumatori chiediamo
il prezzo più basso possibile – ha ricordato - ci rendiamo complici di un sistema che svilisce la produzione di qualità”.
Per il patron di Slow Food bisogna rieducare i giovani alla conoscenza del cibo e della fatica che costa coltivare la terra o pescare nei mari, puntare sulla storia, sulle tradizioni, sull'informazione del consumatore, sulla qualità. “Dobbiamo distruggere questa logica che fare il contadino sia svilente. I contadini sono i più grandi intellettuali della terra”.