Proprio come i più bei monumenti da difendere e da tutelare in forza del loro indiscusso valore per l'intera civiltà, anche la dieta Mediterranea è entrata a far parte Patrimonio dell'Unesco. La decisione è stata presa all'unanimità in queste ore al vertice di Nairobi ma sulla questione si è a lungo dibattuto per la posizione contraria di alcuni paesi come il Giappone e la Cina. Manna dal cielo per il nostro paese, che della cucina fa uno dei suoi punti forti per promuovere il turismo all'estero e che vede aumentare le proprie possibilità di mercato grazie alle eccellenze dei propri prodotti.
Lo conferma l'impennata del 9 per cento delle esportazioni in quantità rilevato dall'Istat nei primi sette mesi dell'anno, un valore in controtendenza rispetto alle altre produzioni, grazie alle eccellenze di prodotti come vino e olio ma anche di ortaggi, pasta e conserve. L'Italia e', del resto, l'unico paese al mondo che puo' contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell'offerta di prodotti tipici con ben 214 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.511 specialita' tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 498 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (320 vini Doc, 41 Docg e 137 Igt).
Ma il successo all'estero dei prodotti della dieta mediterranea - sottolinea Coldiretti - rappresenta anche un volano di sviluppo per il turismo enogastronomico che vale cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy, unico segmento in costante e continua crescita nel panorama dell'offerta turistica nazionale.