Lo ha annunciato oggi l'assessore regionale all'agricoltura Gianni Salvadori, di concerto con l'assessore all'ambiente Anna Rita Bramerini, sottolineando che quanto appare sulla stampa in questi giorni a proposito del lupo rappresenta bene la distanza fra chi abita in campagna e ci lavora, e chi abita in città: "Per l’allevatore e il lupo è un problema in più, di cui si fa volentieri a meno. Per il cittadino è un simbolo, è la conservazione, la specie protetta per eccellenza. Il nostro compito di governo è di muoverci con equilibrio, preservando sia gli interessi del lavoro e dell'economia che gli equilibri ambientali, tutelati oltretutto da precise normative della Ue".
I monitoraggi della regione confermano la crescita del lupo in termini quantitativi sul territorio regionale con una popolazione stimata in 250 esemplari suddivisi in oltre 30 gruppi riproduttivi. Oltre ai lupi però ci sono anche altri tipi di canidi predatori. L’analisi dei dati raccolti evidenzia che gli attacchi al bestiame hanno due picchi, uno in luglio/agosto, quando molti greggi vengono lasciati fuori la notte, e uno in settembre/ottobre, quando gli adulti insegnano ai giovani a cacciare. In questo caso gli attacchi sono anche diurni. Gli stessi dati dimostrano anche che circa la metà degli attacchi colpisce il 10 per cento degli allevamenti.