L'inqualificabile gesto di un automobilista sprovveduto, che ha ripreso con il cellulare un'orsa e i suoi tre piccoli inseguendoli sulla Statale 479, è stato trattato dai media con estrema superficialità e qualificato addirittura come "eccezionale documento" sulla natura selvaggia.
Nessuno pare però abbia speso una parola per fare accenno al fatto che rincorrere un orso in una delle situazioni più pericolose (ovvero in presenza della prole) senza essere attrezzati per farlo è un'azione deprecabile da ogni punto di vista. Oltre a mettere in pericolo la sua stessa incolumità e quella di altri automobilisti che in quel momento sarebbero potuti passare nel tratto di Scanno (AQ), l'autore del video ha causato un forte stress all'animale adulto, visibilmente disorientato dai fari dell'auto e addirittura pronto all'attacco, come si vede in più punti del filmato quando si ferma, si alza su due zampe cercando di scacciare l'intruso, che invece continua ad avanzare prolungandone la fuga per strada per quasi 3 minuti.
Che si tratti di un'azione sconsiderata lo si evince anche dalle risate delle persone nell'abitacolo, che evidentemente hanno vissuto la situazione come un divertimento. C'è da chiedersi come mai gli ambientalisti salottieri, puntuali su molte altre vicende, non abbiano sentito l'esigenza di invitare la popolazione a comportarsi diversamente in caso di incontri ravvicinati con gli orsi, sempre più frequenti all'interno del Parco Nazionale dell'Abruzzo, dove fortunatamente la piccola comunità di questi stupendi animali super protetti è stabile. E' evidente che una nuova cultura incentrata sul sensazionalismo sta producendo un approccio ambientalista del tutto distorto, complice certa genere di documentari a pronto consumo in cui il disturbo della fauna selvatica nel suo ambiente è molto spesso un aspetto secondario alla mera spettacolarizzazione della natura.
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