Appare come un nuovo nulla di fatto il vertice dell'Onu sui cambiamenti climatici in corso a Cancun. Dopo il fallimento rispetto ad un accordo vincolante a Copenhagen, la questione dei fondi da destinare all'inversione di rotta rispetto al consumo sfrenato delle risorse ambientali, rimane ancora sospesa. La promessa di destinare 10 miliardi di dollari all'anno per il problema e di intensificare la cifra a 100 a partire dal 2020 è e rimane un proposito non vincolante e a cui nessun paese ha ancora messo mano. Al termine del vertice di Cancun sapremo se queste cifre saranno confermate e se saranno sempre solo buone intenzioni, oppure se si opterà ad un accordo più concreto.
“Dobbiamo ancora trovare il modo di mobilitare quei 100 miliardi all'anno promessi”, ha detto il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon, durante la presentazione di un rapporto da lui commissionato che evidenzia tale necessità. Tra i principali punti da raggiungere c'è la protezione nel negoziato REDD delle foreste, miglioramenti sulla trasparenza e la tracciabilità delle azioni, oltre che una maggiore chiarezza sul futuro del protocollo di Kyoto'.
''In quattro decenni - ha detto il capo dell'Onu - ci saranno nove miliardi di persone sul pianeta. Come andremo incontro ai loro bisogni e, allo stesso tempo, ridurremo le emissioni del 50%, come gli scienziati ci dicono dovremo fare se non trasformiamo da subito l'economia globale in un'economia migliore?''.