Dopo l'approvazione di un accordo da parte della cosiddetta Commissione dei 12,
cambiano le competenze amministrative del Parco nazionale dello Stelvio, affidate prevalentemente agli interessi locali.
Contro questo provvedimento, oggetto anche di interventi parlamentari e interrogazioni, si sono schierati anche Legambiente e Wwf, sollevando questioni di illegittimità per violazione della legge quadro sulle aree protette. Per Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia - il rischio è quello di avere una gestione del Parco dello Stelvio non omogenea, incoerente a seconda delle Provincie in cui ricadranno le varie azioni, comunque non organica. Da un punto di vista istituzionale invece il rischio e' quello di aver creato un pericolosissimo precedente che certamente sara' richiamato dai tanti che chiedono che i anche i Parchi Nazionali siano affidati direttamente a Regioni ed Enti locali''.
''Il Parco - avverte Legambiente - si trasformerebbe in un patchwork di aree amministrate e normate in modo assolutamente indipendente. Si potra', per esempio, decidere di andarci a caccia o di realizzare impianti di risalita sui ghiacciai o strade in mezzo alle foreste. Le Province autonome potranno anche modificare i confini del parco, fatto salvo un parere non vincolante da richiedere al ministro dell'Ambiente''.