Un fatto come tanti. Così
l'Associazione Italiana per la Wilderness smorza i toni rispetto agli allarmi scatenati dopo
l'aggressione di un branco di cani alla femmina di Orso bruno marsicano e dei suoi 3 piccoli. Le aggressioni di questo tipo sono sempre accadute da che nella terra dell'orso esiste la pastorizia, commenta Franco Zunino, Segretario Generale di AIW e studioso dell'orso bruno marsicano. "La diversità - scrive - è che in questo caso l'aggressione è stata osservata direttamente da persone attente alla difesa dell'orso (i tanto vituperati "cacciatori cattivi", che hanno anche cercato di difendere gli orsi: ma questo pochi lo hanno evidenziato!), poi diffusosi ed amplificato via web".
"Intanto - continua - il Parco Nazionale d'Abruzzo, che fa? Anziché dire chiaro e tondo che i cani randagi (perché di cani randagi si tratta, e non dei fantasiosi "inselvatichiti") vanno catturati od abbattuti, stanzia (spreca, sarebbe più giusto dire!) 12.000 Euro nell'ennesima inutile ricerca che finirà per scoprire l'acqua calda: cioè che i cani randagi vanno catturati o abbattuti! Però 12.000 Euro per seminare campi di granoturco non si trovano mai!".
"Va infine precisato - spiega ancora Zunino - che questi branchi di cani si formano quando quelli di diversi greggi o proprietari si trovano ravvicinati (ad esempio in inverno, quando le greggi rientrano alle stalle anziché stare suddivisi sui pascoli estivi, e specie quando qualche femmina va in calore). Di fatto, trasformandoli in "randagi", quando si tratta magari solo di cani incustoditi, incustoditi come sono sempre stati da che esiste il mondo pastorale. Ma è il caso di occuparsi di un tale falso problema (falso in quanto fenomeno raro ed occasionale, così come l'incontro dell'orsa con l'automobilista) quando ben altri problemi stanno minacciano l'Orso ed il suo habitat, e per i quali nessuno fa nulla, nessuno parla, o, peggio, sono ignorati perché impopolari o contrari a troppi interessi economici? O concluderemo che anche la pastorizia debba esere proibita per salvare l'orso, anziché favorirla in quanto attività in declino con indiretta influenza a suo favore ed a favore del mantenimento della biodiversità dei pascoli?".