Era stata trovata in Val di Borzago da un gruppo di cacciatori l'aquila reale liberata in questi giorni dal Centro di recupero dell'avifauna selvatica delle Provincia di Trento (gestito dalla Lipu). Il maestoso rapace, oggi restituito alla natura, al momento del ritrovo pesava poco meno di 4 kg ed aveva una paralisi agli arti inferiori, dovuta, così hanno accertato i veterinari, ad un'intossicazione alimentare. Il fortunato incontro con i cacciatori ha salvato la vita all'aquila, che oggi, dopo una terapia farmacologica durata oltre 45 giorni, è tornata in perfetta forma a volare nei cieli delle valli trentine.
Questo intervento testimonia l'assoluta abnegazione del mondo della caccia nei confronti della tutela del patrimonio faunistico, costantemente monitorato anche grazie alla dislocazione dei cacciatori sul territorio. Oggi in Trentino si contano più di 50 coppie e si ritiene che la specie, ormai fuori pericolo, abbia raggiunto sul territorio densità ottimali rispetto alle disponibilità alimentari.