Sono circa un migliaio gli esemplari di tortore dal collare raccolte nella zona di Faenza. Anche se sulla questione bisognerà attendere gli esiti di tutte le analisi, secondo il Wwf, che pensa ad un avvelenamento degli animali, il virus rilevato sul campione di uccelli raccolti solo in rarissimi casi porta alla morte. Tutte le tortore, fa sapere l'associazione sono state raccolte entro un raggio di 150 metri dai confini di un'impresa agroalimentare, lungo tre lati del perimetro aziendale. Ecco perchè si fa avanti la teoria di un avvelenamento dovuto ad una sostanza tossica su quei terreni. A conferma di un forte sospetto sull'ipotesi tossicologica, il Wwf segnala la necrosi rapidissima di fegato e reni, che ha colpito gli animali "mentre i semi erano ancora nel gozzo e non ancora scesi nell'esofago, come hanno mostrato i primi accertamenti".
"E' urgente, dunque - secondo il Wwf - accertare come mai un'eventuale sostanza tossica di tale pericolosit�possa essere presente in un impianto a destinazione in parte agroalimentare e, in parte, di incenerimento e produzione di energia da fonte rinnovabile. Entrambi tali aspetti avrebbero dovuto, di fronte all'evidenza e alla dimensione del fenomeno, allarmare sia Arpa (Distretto di Faenza), sia il Servizio Veterinario dell'Ausl di Ravenna".
Il Wwf insiste, infine, sul fatto che si debbano accelerare i tempi delle analisi, perché si accerti "se ci troviamo di fronte a un rischio anche per la filiera alimentare umana. E' urgente chiudere gli esami in tempi brevi, anche per dare informazioni all'opinione pubblica, che chiede garanzia di tutela della salute e del consumatore, nonché delle altre specie animali, vittime troppo spesso di eventi simili, cui si da poco peso".
(Romagna Noi)