E' polemica per la decisione di uno degli Atc della provincia di Pesaro e Urbino di rivedere
i criteri di erogazione dei risarcimenti, escludendo quelli causati dalle specie non oggetto di caccia. Una novità che non trova d'accodo Coldiretti Marche che sottolinea il pericolo di far salire la tensione nel mondo agricolo e tra gli allevatori, già stanchi delle enormi difficoltà burocratiche per ottenere i risarcimenti.
Secondo Coldiretti, occorre che a gestire danni e fondi sia un solo soggetto, mentre attualmente ci sono quattro possibili procedure a seconda che il danno sia stato causato in una zona cacciabile (Atc), in strada (Regione), in un’area protetta (enti parco) o da lupi, orsi e cani randagi (ancora la Regione ma attraverso un altro meccanismo).
Per l'associazione serve poi la costituzione di un fondo regionale aperto per garantire che agli agricoltori sia risarcito l’intero danno e incentivi adeguati per le imprese agricole rivolti al recupero e alla ricostituzione degli habitat naturali. Coldiretti sollecita poi una revisione della legge regionale 15/94 sulla gestione delle aree protette, in maniera che i piani di contenimento del numero degli animali selvatici possano riguardare l’intero territorio.
(Agi)