Diritto di proprietà e libertà d'impresa nella coltivazione dei tartufi. E’ quanto propongono le associazioni di categoria Confagricoltura, Cia e Copagri nel richiedere procedure semplificate di riconoscimento e tabellazione delle aree controllate e coltivate senza porre alcun limite di superficie, rendendosi da subito disponibili a sottoscrivere con le Associazioni dei tartuficoltori specifiche convenzioni per regolare la gestione delle aree tartuficole presenti nelle proprietà private e la conseguente raccolta dei preziosi tuberi.
Una tensione nel comparto dei tartufi riesplosa in occasione della recente udienza conoscitiva Regionale, convocata dalla Commissione Assembleare Territorio e Ambiente su sollecitazione del mondo agricolo per conoscere il parere, degli agricoltori, in merito al Progetto di Legge Regionale sulla disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi.
Confagricoltura, Cia e Copagri hanno ribadito il ruolo e gli interessi dei produttori agricoli difendendo le imprese dal tentativo di privilegiare la lobby dei tartuficoltori a scapito di una categoria imprenditoriale che subisce da anni un’invasione di “campo” vedendo non solo disconosciuta la proprietà dei territori e dei prodotti ma, anche e soprattutto, subendo un grave danno economico.