L'escursionismo d'alta quota ha conosciuto un vero boom nel 2010. Lo rivelano i dati diffusi dal Corpo Forestale dello Stato che annualmente monitora il fenomeno. Sono oltre 6 milioni gli italiani che hanno affollato gli impianti sciistici e in generale le località d'alta montagna nella scorsa stagione: un + 40 per cento di presenze rispetto alla precedente.
Purtroppo con le presenze, complici anche i cambiamenti climatici che rendono instabile e pericoloso il manto nevoso, aumentano anche le vittime delle valanghe. Nella stagione 2009 – 2010 sono state travolte da valanghe 214 persone, di queste, 47 sono morte. Nella stagione attualmente in corso si sono già avuti 44 travolti e 7 morti. Gli incidenti hanno riguardato soprattutto la pratica di attività sportive non controllate e sono aumentati quelli legati alle nuove tendenze degli sport invernali come lo snowboard o l'escursionismo con racchette da neve. Il personale del Corpo forestale dello Stato ha effettuato lo scorso anno 1.230 interventi di soccorso sulle piste da sci, di cui 40 con l'ausilio dell'elisoccorso. Ogni intervento che preveda anche l'impiego dei mezzi aerei ha un costo rilevante per la collettività di circa 90 euro al minuto.
Negli ultimi anni, spiega la nota del Corpo Forestale dello Stato, si è registrato un aumento generale della temperatura media di circa 1 grado centigrado, un innalzamento della quota dello zero termico di 150 metri, una riduzione del 50 per cento delle nevicate e dell'altezza media del manto nevoso sull'Appennino settentrionale e sulle Alpi centro-occidentali e un aumento dal 10 al 28 per cento delle nevicate e dell'altezza media del manto nevoso sull'Appennino centrale e sulle Alpi orientali. Significativo anche l'aumento delle nevicate precoci e tardive nei mesi di dicembre ed aprile e la diminuzione delle nevicate nel mese di febbraio.