E' il calore in eccesso accumulato nell'atmosfera a determinare i fenomeni climatici più violenti a cui si assiste da qualche anno a questa parte. Alluvioni e uragani sono l'effetto diretto del nostro stile di vita e delle attività umane che per anni non hanno tenuto conto della sostenibilità ambientale.
A dirlo è Gabriele Hegerl, climatologo dell'Università diEdimburgo, fautore di una meticolosa ricerca che dimostra come le precipitazioni degli ultimi 50 anni siano state condizionate direttamente dai gas serra prodotti dall'uomo. Dai dati degli ultimi anni, confrontati con quelli storici, è emerso che i valori massimi delle precipitazioni sono andate crescendo a partire dal 1951 e aumentate di 3,5 volte dal 1990 a oggi. Le prospettive non sono certo delle migliori “può darsi – ha detto il ricercatore - che abbiamo sottostimato l'andamento, e che in futuro dovremmo aspettarci eventi ancora più violenti".
E in Italia? Secondo Giampiero Marracchi, dell'istituto di biometeorologia la situazione non è rassicurante: "Vediamo fenomeni molto intensi dall'inizio degli anni '90 - dichiara su Repubblica.it - Prima di allora, consideravamo pesante una pioggia da 40-60 millimetri al giorno. Oggi arriviamo anche a 250, come è avvenuto recentemente in Umbria. A Massa sono piovuti 230 millimetri in una mattinata e l'esondazione del Bacchiglione a novembre è stata causata da un regime di 200 millimetri che si è protratto per molti giorni".
(Repubblica.it)