''Sulle fonti rinnovabili abbiamo assunto un impegno a livello Ue e lo manterremo, come del resto confermato dal decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue in materia. E' evidente che gli incentivi saranno in prospettiva decrescenti perchè maggiori dovevano essere nella fase di avvio del comparto ed e' naturale che si attenuino con la crescita del settore, anche in relazione alla riduzione dei costi degli impianti''. Lo dichiara il Ministro all'Ambiente Stefania Prestigiacomo in risposta alle polemiche attorno al presunto disinteresse del Governo nel portare avanti politiche per incentivare la cosiddetta Green Economy.
''Su questo tema - sottolinea il ministro - non ci saranno marce indietro, ma piuttosto l'adeguamento delle normative, anche quelle sugli incentivi, all'evoluzione del settore e delle tecnologie. E va chiarito che la bolletta energetica degli italiani non e' piu' elevata che altrove per gli incentivi alle rinnovabili. Gli incentivi per il solare pesano sulla bolletta meno che il Cip 6 ed il decomissioning nucleare. In Germania gli incentivi per le rinnovabili arrivano ad incidere sulla bolletta fino al 10% da noi fra il 3 e il 5%''.
''Le rinnovabili e tutta la filiera che ruota attorno allo sviluppo sostenibile sono già oggi una realtà produttiva e occupazionale che da lavoro a decine di migliaia di addetti - sottolinea la Prestigiacomo - ma sono soprattutto la scommessa sul futuro che l'Italia non puo' perdere. Andremo avanti con le rinnovabili e andremo avanti col nucleare. Non c'e' contrapposizione: l'Italia - conclude - ha bisogno di entrambe queste fonti di energia se vuole un futuro di sviluppo sostenibile''.
(Asca)