I lavoratori precari dell'Ispra sabato scorso hanno organizzato l'ennesimo presidio per denunciare una situazione di degrado generale dell'Istituto nazionale che si occupa di Protezione e di Ricerca Ambientale e per protestare contro i continui tagli delle risorse a disposizione.
Nel comunicato stampa, il sindacato Usi/RdB mette in evidenza l'esistenza di “forti divisioni ai vertici”, oltre che “la mancanza di un indirizzo chiaro e di fondi per le attività” , la “dismissione di sedi centrali e prestigiose” e ovviamente la situazione di forte disagio dei ricercatori, ai quali viene ora chiusa la porta in faccia dopo aver passato concorsi pubblici, perchè non ci sono i soldi per pagare loro gli stipendi.
“Tutto sembra mostrare – scrivono i rappresentanti dei lavoratori – una volontà di ridimensionamento e impoverimento dell'Istituto”. Per i ricercatori occorre evitare che “l'Ispra diventi una semplice succursale del Ministero dell'Ambiente o che venga smembrata”.