Il Palio di Siena è stato escluso dalla lista presentata dall'Italia alla commissione Unesco a Parigi per il titolo di Patrimonio immateriale dell'Umanità. A deciderlo è stata la commissione interministeriale (composta da 4 ministri: Esteri, Turismo, Beni Culturali e Politiche Agricole). “Occorrono approfondimenti tecnici” ha spiegato una nota del sottosegretario ai Beni culturali Francesco Giro. Ma il problema principale sta nel fatto che a quanto pare è mancata la necessaria condivisione tra i diversi ministeri, visto che oltre alla Brambilla pare si sia dichiarato contrario anche Frattini.
Ovviamente soddisfatta la Brambilla, che si è scagliata più volte contro la manifestazione, raccogliendo tra l'altro le critiche da entrambi gli schieramenti politici in lizza al comune di Siena. “Sono convinta che si tratti della misura più corretta e adeguata – ha commentato la Brambilla-. In tutta questa storia non c'entrano i gusti personali, né i miei né quelli del ministro Frattini. Il punto è un altro. In un bene immateriale nazionale che abbia la dignità di essere proposto all'Unesco devono necessariamente identificarsi tutti gli italiani perché diventa un simbolo dell'intero Paese. Questo, oggettivamente, non è il caso del Palio di Siena, perché intorno alla manifestazione c'è una evidente spaccatura tra i sostenitori e i detrattori, soprattutto gli animalisti. Ecco la vera motivazione”.
Infine torna all'attacco. “Col sottosegretario alla Salute, Francesca Martini – ha annunciato - stiamo predisponendo un disegno di legge in cui si regoleranno in maniera inequivocabile queste gare e in cui si contempereranno le esigenze di tutela della salute degli animali con quelle della valorizzazione dell'immagine dell'Italia per lo stretto legame col turismo che ne deriva”.
Ora, se Siena vorrà riproporre la candidatura, dovrà sottostare ai diktat delle esponenti animalistie Lo stesso Giro ha fatto sapere che prima “bisognerà far applicare l'attesa normativa che regoli le gare tradizionali di questo tipo”.
(Corriere della Sera)