Riceviamo e pubblichiamo:
Nessuna caccia selvaggia al Piccione di città, meglio conosciuto (certamente poco dagli Amministratori) come “Columba livia” forma domestica, assimilato dalla Sentenza n. 2598 della Corte di Cassazione, Sez. Penale del 26/01/2004 alle specie selvatiche e pertanto da gestire ai sensi dell’art. 19, comma 2 della Legge Quadro 157/92.
Che il Comune di Perugia si confronti su basi etiche e animaliste sulle decisioni da prendere in merito al contenimento numerico della specie, dopo aver investito denaro pubblico per la “conta” visiva dei Piccioni, ci incuriosisce, ma che si creino due fronti contrapposti in sede di Consiglio Comunale per un argomento di scarso rilievo istituzionale ci fa riflettere sulla reale preparazione scientifica e “sanitaria” in materia di alcuni che governano la città e di alcuni che stanno all’opposizione.
Non sanno, i Consiglieri contrari al contenimento programmato tramite abbattimento, che l’eccessiva presenza dei Piccioni provoca gravi danni alle colture agricole, nonché agli edifici, dato l’alto potere corrosivo degli escrementi?
Non sanno, i Consiglieri Comunali spinti dall’etica animalista, che l’eccessiva presenza nei centri abitati della”Columba livia” può provocare rischi sanitari (psittacosi o ornitosi, salmonellosi, toxoplasmosi, listeriosi, borreliosi, micosi) e parassitologie provocate da Acari, Cimici e Zecche?
Si metta l’anima in pace il Consiglio Comunale di Perugia e pensi ai reali problemi dei cittadini, perché sul problema “Piccione” il tutto è stato demandato al Servizio Gestione Faunistica e Protezione Ambientale della Provincia di Perugia, ai sensi del parere “favorevole” (?) dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) del 25/08/2010.
Sperimentati pertanto i “metodi ecologici” consigliati dall’ISPRA e valutata la palese inefficacia degli stessi, la Provincia di Perugia disporrà il controllo dei Piccioni mediante abbattimento, seguendo procedure in linea e nel rispetto delle norme vigenti e con la piena collaborazione delle Associazioni Venatorie.
Nessuna apertura della “caccia selvaggia” ai Piccioni quindi, ma interventi razionali che mettano fine alle proteste animaliste e alla ricerca di costosi, inutili e improduttivi palliativi.
Uffico Stampa ANLC Perugia