L'Italia non costruirà nuove centrali come da tempo annunciato. Il Governo ha infatti deciso di fermare il programma sullo sviluppo del nucleare e di portare in aula l'abrogazione di tutte le norme previste per la realizzazione degli impianti nucleari. Una rinuncia secca e decisa che probabilmente porter�all'annullamento del referendum per il ritorno al nucleare in programma il 12 e il 13 giugno.
Il Ministro all'Economia Giulio Tremonti, intervenendo a Bruxelles ha sottolineato che quanto avvenuto a Fukushima non è stato solo un banale incidente tecnico e che pertanto assume una dimensione assai rilevante verso una riflessione economica e non solo. L'occasione è buona anche per dare un nuovo impulso alle energie rinnovabili. Dal Ministro è giunta la richiesta all'Europa di un grande piano per il loro sviluppo e per la ricerca di energie alternative che preveda finanziamenti decisivi.
Per la Prestigiacomo comunque la ricerca sul nucleare non si deve fermare “la ricerca – ha dichiarato il Ministro - è indipendente dalla scelta del nostro Paese di entrare o meno nel nucleare. Del resto siamo un paese circondato da centrali nucleari. Il caso del Giappone ci ha imposto una riflessione sulle centrali, ma la ricerca deve andare avanti”.
C'è chi, nelle file dell'opposizione parla di uno stop momentaneo per questioni ti tipo elettorale e per scavalcare la decisione che sarebbe stata imposta da una vittoria schiacciante del referendum.